Ibis: tra sacro e profano

Ibis: tra sacro e profano

Uccello venerato nell'Antico Egitto.

Alcune specie sono caratterizzate da un piumaggio prevalentemente bianco, con piume sfrangiate di color nero sulla parte terminale della coda, la testa e il collo sono neri. Altre sono completamente neri corvino, con delle piume dai riflessi metallici di colore verde, violetto e bronzeo.

Il becco tipico, sottile e ricurvo; le zampe sono piuttosto lunghe e robuste. Originario dell’Africa subsahariana. Predilige ambienti acquitrinosi e coste, ma anche fiumi e paludi.

La sua famiglia è composta da circa 30 specie diverse: ibis sacro, ibis rosso, ibis eremita, ecc. E’ un animale gregario, si riunisce in gruppi numerosi. Costruisce i nidi sia nei cespugli, sia sugli alti alberi,  con rami e erbe.

Si ciba di pesci, piccoli serpenti e invertebrati, che cattura con il becco. Si disseta solo in acqua limpida, per questo motivo i sacerdoti egiziani utilizzavano per alcuni riti sacri solo l’acqua di cui si dissetava questo uccello, in quanto ritenuta pura e incontaminata.

Curiosità: nell’Antico Egitto, era inoltre ritenuto l’incarnazione di Thoth, inventore dei geroglifici, protettore della parola e della scrittura, dell’astronomia, della saggezza, dei maghi e dei guaritori. L’ibis compie salti esattamente di 4 palmi e per questo Thot era anche il dio della misura.

E’ notizia recente di due ragazze italiane che insegnavano agli ibis a migrare dall’Austria all’Italia con il parapendio. Corinna Esterer, biologa e ricercatrice austriaca, insieme alla collega Gabriela Schmalstieg, hanno condotto uno stormo di tredici esemplari di ibis eremita da Salisburgo alla laguna di Orbetello, nell’oasi protetta del WWF. Un volo durato ben undici giorni.

Le due ricercatrici hanno imparato a comunicare con gli ibis osservando il movimento del loro corpo: gli occhi, il becco, il battito delle ali. Comprendevano quando gli uccelli erano stanchi o se avevano ancora forza per volare, oppure se volevano giocare o se avevano bisogno di cibo.

Non è stato un viaggio semplice, considerando il vento forte e le turbolenze. Davvero brave Corinna e Gabriela, complimenti per l’impresa!

[Fonte: http://www.buonenotizie.corriere.it/   http://www.sapere.it/    http://www.supereva.it/  http://www.agraria.org/  http://www.egittologia.net/ ]         

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