Il cavallo di fiume…alias l'ippopotamo

Il cavallo di fiume…alias l'ippopotamo

Enorme, pesante e simpatico.

Per anni è stato testimonial di una famosa marca di pannolini per bambini ed era di colore azzurro. Poi lo abbiamo visto in versione femminile, con il nome di Gloria nel mitico cartoon Madagascar. Ah si c’è anche l’ippopotamo cantante e ballerino nel video di The lion sleeps.

Infatti per il suo aspetto, apparentemente morbidoso, goffo e pacioso, lo rendono perfetto per qualsiasi fine ludico. Grazie alle sue rotondità, anche nell’antico Egitto l’ippopotamo veniva associato alla fecondità, alla famiglia, alla dolcezza.

In realtà viene considerato un animale temibile, difende ferocemente il suo territorio, quindi non ci lasciamo ingannare dall’aspetto docile e innocuo. Quando lo vediamo spalancare la sua enorme bocca, non lo fa per sonno o noia, ma per far paura e tener lontano qualche invasore o disturbatore.

Generalmente è possibile incontrare gli ippopotami nelle vicinanze di un fiume, di un lago o di stagni di fango molto fluido; infatti l’habitat ideale per loro è proprio quello acquatico, essenzialmente per due motivi: 1) per mantenere costante la temperatura corporea, 2) per ridurre gli effetti della gravità. Inoltre è un ottimo nuotatore, è capace di restare sotto l’acqua anche per mezz’ora, chiudendo narici e orecchie.

E’ un animale che vive in compagnia, di solito i gruppi sono formati da 10/12 esemplari; le femmine con i piccoli sono vicine fra loro, mentre i maschi sono disposti nella periferia, a protezione degli altri, il loro istinto di difesa è molto sviluppato.

Ci sono tante specie di animali che utilizzano il dorso degli ippopotami come luogo di riparo e di soggiorno: uccelli, tartarughe d’acqua dolce e i suoi stessi cuccioli, che sfruttano la madre per riposare.

Questo animale possente fisicamente è anche molto agile, infatti in caso di pericolo può correre raggiungendo i 30 km/orari.

Purtroppo l’ippopotamo ha subito una notevole riduzione a causa della spietata caccia per la carne, la pelle e l’avorio dei denti.

L'ANIMALE PIU' BELLO DEL MONDO [Fonte: http://www.ilviaggiosauro.it/ ]

Quando Nkulunkuli, il Creatore del mondo, il grande dei grandi, distribuì i corpi agli spiriti degli animali, lo spirito dell' Ippopotamo arrivò in ritardo. Fu quindi l'ultimo a scegliere il corpo, e sfortunatamente, gli toccò quello meno aggraziato e più pesante di tutti.

L'ippopotamo, triste e sconsolato, si mise a piangere così tanto che il Creatore del Tutto decise di aiutarlo. Così gli donò una bellissima chioma dal colore dell'oro e del grano che lo rese l'animale più bello e desiderato: apprezzato dai grandi animali, stimato dai predatori ed amato da tutte le antilopi.

Una notte si addormentò sotto un Baobab, casa di una famiglia di uccelli tessitori, che si stavano accingendo a creare un nuovo nido. Videro che appoggiato all'albero c'era un bellissimo cespuglio di fili d'oro, perfetti per realizzare un nido bellissimo e lussuoso.

Così lavorarono per tutta la notte e, filo dopo filo, crearono un nido meraviglioso e tutto d'oro.  Il giorno successivo l'ippopotamo si svegliò e, come tutti i giorni, andò al fiume per abbeverarsi. All'arrivo non credette ai suoi occhi: non aveva più neanche un capello, neanche uno dei bellissimi peli biondi; così immediatamente, si buttò nel fiume!

Subito il coccodrillo, abitante primogenito del fiume, si lamentò, perché vista la mole dell'ippopotamo, era convinto che gli avrebbe mangiato tutti i pesci. Da qui nacque una lite fra i due che, alla fine, strinsero un accordo.
Tutte le volte che l'ippopotamo doveva defecare avrebbe mosso velocemente la coda spargendo ed evacuando le proprie feci, così che il coccodrillo potesse vedere ed accertarsi che nelle feci non ci fosse neanche una lisca.
Il patto venne sancito ed entrambi vissero nelle acque dei fiumi e dei laghi.

Da quel giorno l'ippopotamo sparge le feci per permettere al coccodrillo di controllarne il contenuto, e, per la vergogna, ancora oggi tiene fuori dall'acqua soltanto gli occhi per vedere e le orecchie per sentire se qualcuno parla male di lui!

Tratta da "Animali d'Africa e Storie Bestiali" per gentile concessione dell'autore, Davide Bomben. Ed.Polaris 2007

[Fonte: http://www.mille-animali.com/   http://www.ippopotami.net/

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