I ragni, abili tessitori

I ragni, abili tessitori

Abitano nei giardini, siepi, boschi...e nelle case

I ragni appartengono alla classe degli aracnidi. Il corpo è formato da due segmenti, uno più piccolo, praticamente la testa, in cui troviamo gli occhi; l’apparato boccale formato da un paio di piccole chele, nelle quali sbocca la ghiandola velenifera, e da un paio di mascelle, che servono per masticare. Il segmento più grosso rappresenta l’addome. I ragni sono dotati di quattro paia di zampe.

L’aspetto affascinante è senz’altro la tessitura della ragnatela. I fili provengono da centinaia di ghiandole sericigene, collocate nell’addome, facenti capo a sei orifizi, detti filiere. I fili prodotti possono avere un diametro variabile e possono essere secchi o vischiosi.

Prima di tutto il ragno imposta l’impalcatura di forma quadrata o poligonale, formata da fili spessi, resistenti e secchi. Dopo vengono prodotti i raggi (spirale provvisoria), i cui fili sono più sottili ma sempre secchi. Infine viene tessuta la spirale definitiva, di tipo vischioso, che è la trappola vera e propria.

La ragnatela ha una sorprendente regolarità e occorrono molte ore di lavoro. Nel caso in cui venga danneggiata, niente paura, il ragno la recupera mangiando i fili e producendone una nuova.

L’uso principale della ragnatela è la cattura degli insetti. Il ragno si pone immobile al centro oppure sta in agguato senza farsi vedere. La preda viene individuata grazie alle vibrazioni generate dal tentativo di liberarsi.

Se si tratta di un insetto di piccole dimensioni, ad esempio un moscerino, viene completamente divorato. Se invece è più robusto o meglio protetto (vespe, grilli) il ragno lo paralizza con una goccia di veleno e poi lo immobilizza con della tela. In questo caso il ragno si ciba soltanto delle parti più tenere della preda.

La tela del ragno serve anche a contenere le uova. Infatti mamma-ragno depone le uova dentro un bozzolo di seta fissato ad un albero durante l’autunno. Protetti all’interno del bozzolo, i ragnetti subiscono delle mute durante la stagione invernale, ma soltanto in primavera potranno uscire.

Alcuni ragnetti, appesi al loro primo filo, possono essere trasportati dal vento anche molto lontano rispetto al luogo di nascita. E da qui iniziano la loro vita.

[Fonte testo: Enciclopedia Rizzoli Larousse]

[Fonte immagine: http://animals.sandiegozoo.org ]

   

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