Timidezza

Timidezza

Una caratteristica molto diffusa e curiosamente poco studiata.

Sappiamo che l’uomo, per natura, è un essere sociale, vive in gruppo da sempre. Eppure, anche oggi, nella società che inneggia al protagonismo, all’avere numerose relazioni, nella società che vuole a tutti i costi mettere l’individuo sempre e comunque sotto i riflettori, esistono persone che hanno difficoltà a stare e a comunicare con gli altri.

Di solito questa caratteristica ha origine nell’infanzia; può emergere ad esempio come paura degli estranei. E’ ormai noto che l’ambiente familiare è assolutamente importante per lo sviluppo dell’individuo; un atteggiamento troppo autoritario può provocare mancanza di fiducia nel bambino , e quindi una minore sicurezza nel rapporto con gli altri. Ma anche un atteggiamento troppo permissivo può creare una mancanza di punti di riferimento per misurare i propri successi e i propri errori.

La persona timida non si considera all’altezza delle situazioni, si sente inadeguata: non si sente simpatica con gli amici, non si sente attraente nelle relazioni sentimentali e sessuali; vive gli eventi come “tagliata fuori”.

La timidezza condiziona i rapporti con gli altri e può avere conseguenze gravi per tutta l’esistenza. Generalmente è una caratteristica passeggera, circoscritta a determinati periodi, ad esempio nell’infanzia o nell’adolescenza, molti sono stati timidi in queste epoche e poi la situazione si è risolta da sola. I veri problemi emergono per coloro che sono timidi in modo permanente, in tal caso diventa un’ossessione, una patologia che limita la vita.

La timidezza provoca conseguenze veramente spiacevoli, oltre alle difficoltà nelle relazioni, anche ansia, solitudine, depressione. La persona timida non riesce ad esprimere adeguatamente le proprie idee, a dimostrare il proprio valore, a conoscere gente nuova, a crearsi situazioni alternative a livello lavorativo, e così via.

Alcuni per sconfiggere la timidezza si rifugiano nell’alcol oppure nelle droghe, per farsi coraggio, per avere un atteggiamento più sfrontato e disinvolto; però così non fanno altro che peggiorare la situazione. Una volta esauriti gli effetti,  la persona ritorna a vivere la sua vita come prima, aggravata dalle conseguenze dell’assunzione di queste sostanze.

Per poter affrontare il problema timidezza, occorre prima di tutto acquisire la consapevolezza del proprio essere e intraprendere un percorso esperienziale di crescita personale, per ricostruire la fiducia in se stessi; è sempre bene affidarsi a professionisti che possono accompagnare il timido in questo viaggio alla riconquista della propria vita.

Per approfondire:

  • La timidezza. Conoscerla e superarla.   Di G. Proietti

  • Vincere la timidezza.   Di F. Orr

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