La musica stimola, rallegra, rilassa…

La musica stimola, rallegra, rilassa…

E' la colonna sonora della nostra esistenza.

Come si fa a stare senza musica! Per molte persone la musica è parte integrante della vita. Ogni momento importante è accompagnato da una musica, una canzone, che quando la si riascolta fa venire la pelle d’oca.

L’essere umano è abituato alla musica ancor prima della nascita. Infatti, il senso dell’udito, insieme a quello del tatto, sono i primi a svilupparsi. Il bimbo, nel ventre materno, si lascia amabilmente cullare dal battito del cuore e dalla voce della mamma. Voce che poi incontrerà di nuovo una volta nato.

In epoche lontane, musica e linguaggio erano quasi fusi tra loro. I popoli antichi costruivano e usavano strumenti rudimentali per produrre musica, per sottolineare gli eventi più significativi della vita della tribù o del gruppo. 

La musica ha un grande potere sulle emozioni e sulla mente umana. Pensiamo a quando siamo allegri, ci piace ascoltare musica ritmata, rock. Cantiamo le nostre canzoni preferite sotto la doccia o in auto. Accende la vitalità. Ci dà la carica per affrontare anche quei piccoli contrattempi quotidiani.

E’ il caso di dire “tutt’altra musica” invece quando ci sentiamo a terra. Allora preferiamo immergerci in una melodia velata, quasi malinconica. Oppure quando rientriamo a casa, dopo una giornata intensa, mettere una musica soft, che richiama i suoni della natura è ciò che ci fa rilassare di più.

Ovviamente queste non sono regole ferree che valgono per tutte le persone, ognuno crea la propria colonna sonora.

La musica ha anche un potere socializzante. Attrae e fa stare insieme le persone. Durante una cena fra amici niente di meglio che mettere una musica di sottofondo che amalgama e coinvolge tutti i partecipanti.

La musica accende emozioni e sentimenti. Tocca gli aspetti più profondi dell’animo umano.

Curiosità! A livello cerebrale la musica stimola entrambi gli emisferi, coinvolgendo totalmente la persona. L’emisfero destro organizza prevalentemente il linguaggio verbale, mentre quello sinistro è dedicato maggiormente alla sensibilità affettiva. L’ascolto, la riproduzione musicale, nonché il canto richiedono la collaborazione di entrambi gli emisferi. 

[Fonte testo: Massimiliano Briganti, educatore professionale]

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